Sanzioni UE contro la Russia: cosa cambia con il nuovo Regolamento (UE) 2025/932

Il 20 maggio 2025 il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato un nuovo importante pacchetto sanzionatorio contro la Russia, adottando il Regolamento (UE) 2025/932, che modifica il noto Regolamento (UE) n. 833/2014. Con questo provvedimento, l’UE rafforza ulteriormente la propria risposta alle azioni della Russia che continuano a compromettere la stabilità dell’Ucraina, introducendo misure più incisive e mirate.
Il nuovo regolamento è entrato in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, e si applica direttamente in tutti gli Stati membri.
Più sanzioni, più controllo
Tra le misure più significative previste da questo pacchetto, c’è l’ampliamento della lista delle entità sanzionate: sono infatti 31 i nuovi soggetti colpiti dalle restrizioni, la maggior parte dei quali è direttamente collegata al settore militare-industriale russo. Non solo: il regolamento sanziona anche alcune aziende e soggetti residenti in paesi terzi che agevolano la circumvention, cioè l’elusione indiretta delle sanzioni da parte della Russia.
Questo passaggio è particolarmente rilevante: significa che le misure dell’UE ora guardano non solo ai soggetti russi, ma anche a tutti quei soggetti stranieri che, volontariamente o meno, permettono a Mosca di continuare ad accedere a beni e tecnologie vietate.
Nuovi prodotti sotto restrizione
Anche l’elenco dei beni soggetti a restrizioni all’esportazione è stato ampliato. Il regolamento ora include, tra gli altri, precursori chimici e componenti per macchine utensili, in particolare quelli potenzialmente impiegabili in ambito bellico o industriale avanzato.
Per molte aziende europee, specialmente nei settori chimico, meccanico e tecnologico, sarà necessario rivedere attentamente le proprie esportazioni, le proprie supply chain e i partner esteri, per assicurarsi di non incorrere involontariamente in violazioni del nuovo regolamento.
Nuove restrizioni sul traffico marittimo
Una novità sostanziale riguarda anche il settore marittimo: 189 nuove imbarcazioni sono state inserite nella lista nera delle navi a cui è vietato l’accesso ai porti UE. Queste misure si inseriscono nel quadro di un controllo più rigoroso sul trasporto di beni sensibili via mare e mirano a interrompere i canali logistici utilizzati per aggirare le sanzioni.
Il caso Sakhalin-2: un’eccezione (temporanea)
Nonostante l’inasprimento delle misure, l’UE ha confermato la proroga limitata dell’esenzione per il progetto Sakhalin-2, che consente il trasporto di petrolio greggio verso il Giappone. La deroga è concessa esclusivamente per motivi di sicurezza energetica e resta sotto monitoraggio costante.
Cosa devono fare le imprese
Per le aziende europee, soprattutto quelle che esportano beni a duplice uso o operano in mercati ad alto rischio, questo regolamento rappresenta un cambiamento significativo. Sarà fondamentale:
- esaminare con attenzione le liste aggiornate dei soggetti sanzionati;
- verificare l’eventuale presenza di propri clienti o fornitori tra i nuovi destinatari delle misure;
- rafforzare le pratiche di due diligence, soprattutto quando si lavora con soggetti in paesi terzi potenzialmente coinvolti nell’elusione delle sanzioni;
- aggiornare i sistemi di compliance commerciale e le clausole contrattuali.
Il testo integrale del Regolamento (UE) 2025/932, comprensivo di allegati tecnici e liste aggiornate, è disponibile qui:
EUR-Lex – Regolamento (UE) 2025/932In conclusione
Il nuovo pacchetto sanzionatorio segna un ulteriore inasprimento della posizione dell’UE nei confronti della Russia, e amplia in modo significativo la portata delle restrizioni esistenti. Per le imprese, è il momento di aggiornarsi rapidamente, riorganizzare le verifiche interne e valutare l’impatto commerciale delle nuove misure.
La conformità a questo tipo di normative non è solo una questione legale, ma anche una responsabilità strategica nei confronti del contesto internazionale e della propria reputazione.
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